La prima manifestazione, che coinvolge il tratto marchigiano-abruzzese, quest’anno alla tredicesima edizione, è nata nel 2011 per sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla necessità di una mobilità più sostenibile e per il completamento del tratto Marchigiano-Abruzzese della Ciclovia Adriatica. Previste partenze da nord (San Benedetto del Tronto) e da sud (Francavilla al Mare), con tappe in tutti i Comuni attraversati e arrivo a Roseto degli Abruzzi.
Il secondo evento, tutto marchigiano, vedrà confluire a Senigaglia i pedalatori provenienti da Ancona e da Jesi, a nord, e da Pesaro, a sud.
Riparte la Biciclettata Adriatica, manifestazione nata quattordici anni fa da un gruppo di appassionati della mobilità ciclistica per portare all’attenzione delle istituzioni le tematiche relative alla mobilità ciclistica che, nel tempo, ha coinvolto sempre nuovi territori e numerose associazioni.
Negli anni, anche grazie alle centinaia di partecipanti e al costante lavoro portato avanti, in ambito nazionale e locale, dalle associazioni aderenti, tra le quali la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta – e il WWF, molto è stato fatto per il completamento dell’infrastruttura ciclabile costiera abruzzese ed è di questi giorni la notizia dell’appalto del ponte ciclopedonale sul fiume Tronto, che unirà finalmente i percorsi ciclabili di Marche e Abruzzo.
L’EVENTO ABRUZZESE
Il primo evento vede due partenze, una in territorio marchigiano, nel comune di San Benedetto del Tronto, dove i pedalatori arriveranno in Abruzzo attraversando la strada stradale 16, si spera per l’ultimo anno, visto l’annuncio della prossima realizzazione del ponte ciclopedonale sul fiume Tronto, e una a Francavilla al Mare, nel chietino. L’arrivo è previsto a Roseto degli Abruzzi, dopo aver attraversato un percorso ciclabile quasi del tutto completato, grazie al progetto Bike to Coast della Regione Abruzzo.
“Resta, però – dichiara il presidente FIAB Teramo Gianni Di Francesco – ancora molto da fare, in quanto la ciclovia Adriatica, nel tratto Abruzzese, presenta ancora diverse interruzioni e criticità, e non risulta percorribile da tutti gli utenti in bici o su i pattini, in quanto spesso ha un fondo inadatto o dimensioni inadeguate. Manca, inoltre, a livello regionale, una chiara strategia sulla mobilità ciclistica.”.
Un appuntamento importante, quindi, quello del 2 giugno, per tenere alta l’attenzione sul tema, tant’è che quest’anno, in Abruzzo, oltre alle associazioni che, tradizionalmente, collaborano all’organizzazione, anche l’UNITEL – Unione Nazionale Tecnici Enti Locali è tra i promotori.
“Come tecnici dei Comuni e delle Province abbiamo a cuore la mobilità ciclistica – dichiara Raffaele Di Marcello, presidente regionale Abruzzo dell’UNITEL – straordinario strumento di pianificazione dello spazio pubblico. La bicipattinata è l’occasione per porre all’attenzione di colleghi e amministratori degli Enti Locali la necessità di ripensare le nostre città nel segno dell’accessibilità universale, dando spazio alle persone prima ancora che alle infrastrutture”.
Infrastrutture, quindi, e servizi, per ciclisti e utilizzatori di mezzi per la micromobilità, come i pattinatori, che anche quest’anno arriveranno numerosi da tutta Italia, grazie alla collaborazione di Pescara Pattini che ha inserito l’evento, insieme ad un’altro gemello che si terrà sulla Costa dei Trabocchi il primo giugno, nel circuito del PPUG – Pattiniamo l’Italia, inserendola nel calendario ufficiale del raccordo di utilizzatori di piste pattinabili distribuito in tutta Italia sia in versione cartacea che digitale. Per questo, da qualche anno, l’evento prende il nome di BICIPATTINATA ADRIATICA.
Ma la mobilità ciclistica è anche rispetto dell’ambiente, come ricorda Dante Caserta, del WWF Italia “tredici edizioni di una manifestazione come la Biciclettata Adriatica, organizzata da soli volontari, è un grande risultato. E il successo che ha raccolto in tutti questi anni è la prova che c’è una richiesta, da parte di tanti, di rafforzare la mobilità sostenibile, non solo per finalità turistiche, ma anche per contrastare l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas climalteranti. Andando a lavoro o a scuola con la bicicletta possiamo contribuire concretamente a combattere il cambiamento climatico. Oltre a fare un po’ di sana attività sportiva all’aria aperta!”.
L’appuntamento è, quindi, per il 2 giugno prossimo, in sella alla bici o con i pattini ai piedi; ognuno potrà percorrere tutto il tragitto o un tratto più breve, per poi incontrarsi tutti a Roseto, dove ci sarà animazione e ristoro. Il ritorno potrà avvenire a bordo dei tanti treni regionali, molti dei quali attrezzati per il trasporto gratuito delle biciclette.
La locandina dell’evento marchigiano/abruzzese
L’appuntamento è, quindi, per il 2 giugno prossimo, in sella alla bici o con i pattini ai piedi; ognuno potrà percorrere tutto il tragitto o un tratto più breve, per poi incontrarsi tutti a Roseto, dove ci sarà animazione e ristoro. Il ritorno potrà avvenire a bordo dei tanti treni regionali, molti dei quali attrezzati per il trasporto gratuito delle biciclette.
L’EVENTO MARCHIGIANO
Anche le FIAB marchigiane quest’anno propongono la Biciclettata, con la stessa formula sperimentata da oltre un decennio in Abruzzo. I punti di partenza sono tre, due da nord (Ancona e Jesi) ed uno da sud (Pesaro) con arrivo a Senigaglia.
Anche qui la formula è quella della “passeggiata” in bicicletta, sotto forma di manifestazione per la promozione della mobilità ciclistica e per sensibilizzare le amministrazioni locali sulla necessità di completare le infrastrutture ciclabili del territorio e, in particolare, la Ciclovia Adriatica nel tratto marchigiano. Infatti, a differenza della limitrofa Abruzzo, la Regione Marche sembra aver “dimenticato” il progetto di completamento dell’infrastruttura ciclabile costiera, che, seppur finanziata nell’ambito del sistema nazionale delle Ciclovie Turistiche, da qualche tempo ha rallentato il passo.
La Biciclettata Adriatica sarà quindi l’occasione per ricordare l’importanza delle infrastrutture ciclabili che, per un giorno, uniranno idelmente due regioni, Marche e Abruzzo, in attesa del collegamento fisico che, si spera, verrà completato a breve.
La locandina dell’evento marchigiano
Dal 2003 Albergabici mette in contatto i cicloturisti con le strutture ricettive ideali per i viaggiatori in bicicletta, con il preciso obiettivo di agevolare lo sviluppo del cicloturismo nel nostro Paese e aumentare il numero di chi si orienta verso una vacanza attiva, pulita e salutare in sella alla propria bici.
Il cicloturismo è una realtà in costante crescita in tutta Europa, e in Italia (dati 2012) ha mosso un indotto di oltre 2 miliardi di euro e, in tutta Europa, di 44 miliardi, dato superiore a quello prodotto del settore delle crociere che si ferma a 39,4 miliardi. Nel 2019 è stato calcolato che l’indotto derivante dal turismo in bicicletta, solo in Italia, è stato pari a 7,6 miliardi di euro.
Da considerare, inoltre, le ricadute sul territorio: il cicloturista spende il 40% in più della media dei turisti di massa, cerca le soluzioni che lo portano vicino alle emozioni e non per forza le più economiche e spende capillarmente ovunque si trovi alimentando la piccola economia locale.
A conferma di ciò i dati di uno studio Eurovelo, secondo il quale ogni km di ciclabile – inserito in una valida rete cicloturistica – costa tra 30 e 300 mila euro e produce un indotto medio di 110.000 euro all’anno, che ricade in buona parte sulle strutture ricettive e di accoglienza.
A supporto di questa tipologia di turismo, legata a territorio, destagionalizzata e particolarmente adatta ad affrontare il periodo in cui ci troviamo, dove la pandemia da Covid-19 necessita di nuovi approcci all’esperienza tuirstica, FIAB rilancia il suo “club di prodotto”, che analogamente a marchi europei, nazionali e locali, si rivolge a tutte le strutture ricettive bike-friendly, o che desiderano diventarlo grazie all’aiuto della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, interessate ad entrare nel circuito e a intercettare il target dei cicloturisti.
Pregio di Albergabici, rispetto a marchi simili, è il supporto della rete FIAB e la visibilità di livello nazionale e internazionale.
Tre i requisiti minimi per poter essere ammessi nella rete: accettare pernottamenti anche di una sola notte (escluso agosto); disporre di un posto chiuso e sicuro per le bici e attrezzi per la manutenzione di base; garantire ai propri ospiti una prima colazione sostanziosa con alimenti adatti ai ciclisti.
Due invece le formule di affiliazione al circuito, con differenti livelli di visibilità e, in ogni caso, la presenza della struttura sul portale Albergabici.it fino al 31 ottobre 2021, con una pagina descrittiva corredata da galleria fotografica.
La formula più completa è la “PLUS”, con un costo annuale di € 99, IVA inclusa, per il periodo 1° novembre 2020 / 31 ottobre 2021. Chi aderisce nei prossimi mesi (entro il 31 ottobre) beneficerà di due vantaggi esclusivi: quello di essere inseriti con un proprio spazio nel catalogo Albergabici 2021 “Scopri l’Italia in bicicletta” (distribuito in 30.000 copie direttamente a casa dei soci FIAB e in occasione di fiere e iniziative del mondo della bicicletta) e quello di comparire da subito sul portale Albergabici.it beneficiando di questa presenza già da quest’estate.
I vantaggi riservati alle strutture “PLUS” sono: presenza a rotazione della struttura nella homepage del sito Albergabici.it; visibilità prioritaria nei risultati delle ricerche effettuate sul portale; consegna di attestato e targa Albergabici da esporre all’interno della struttura; possibilità di inserire nella propria scheda tracce gpx di itinerari ciclabili nella zona e percorsi consigliati in bicicletta con partenza dalla struttura ricettiva; priorità nella consultazione da parte di FIAB relativamente all’organizzazione delle oltre 250 iniziative cicloturistiche in bicicletta riservate ai soci; assistenza telefonica da parte del team Albergabici.
Per le strutture che desiderano aderire con una formula più leggera, Albergabici propone il pacchetto BASE da € 49, IVA inclusa, sempre dal 1° novembre 2020 al 31 ottobre 2021, che non prevede la presenza sul catalogo cartaceo, la targa Albergabici da appendere nella struttura e gli altri vantaggi esclusivi della formula PLUS.
Anche con la soluzione BASE, le strutture che sottoscrivono la loro adesione entro il 31 ottobre 2021 avranno in omaggio la presenza anticipata sul portare Albergabici.it, a partire dalla stagione in corso.
Va ricordato, infine, che il servizio offerto da Albergabici è integrato con il portale Bicitalia e consente di visualizzare la posizione di ogni struttura ricettiva presente sul sito, segnalando le migliori piste ciclabili nell’area di riferimento.
Solo chi aderisce al Servizio Plus tra maggio e ottobre sarà presente nel catalogo cartaceo che viene stampato in 25.000 copie e spedito agli oltre 18.000 soci di FIAB in allegato alla rivista di settore BC. Sfoglia il catalogo 2020
L’adesione al servizio scade il 31 ottobre 2021 in modo da poter stampare in tempo per la stagione primavera-estate il catalogo delle strutture Plus.
Per chi si iscrive tra maggio e dicembre il servizio scade il 31 ottobre dell’anno successivo, per chi si iscrive tra gennaio ed aprile il servizio scade il 31 ottobre dell’anno in corso.
Non resta, quindi, che aderire ad Albergabici, e diventare una struttura di riferimento per i tanti cicloturisti, italiani e stranieri, che già da quest’estate inizieranno ad affollare il nostro Paese.
di Raffaele Di Marcello
Se il 2016 è stato l’Anno nazionale dei cammini, il 2017 dei borghi e il 2018 del cibo italiano, il 2019 è l’anno del turismo lento. Lo annunciava, il 4 novembre 2017, l’allora ministro Franceschini, sul sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che all’epoca si occupava anche di Turismo, in occasione della presentazione dell’Atlante digitale dei cammini, il portale del Mibact dedicato a chi vuole viaggiare in Italia a passo lento.
“Il 2019 Anno del turismo lento sarà un ulteriore modo – aggiungeva il ministro Franceschini – per valorizzare i territori italiani meno conosciuti dal turismo internazionale e rilanciarli in chiave sostenibile favorendo esperienze di viaggio innovative, dai treni storici a alta panoramicità, agli itinerari culturali, ai cammini, alle ciclovie, ai viaggi a cavallo. Investire sul turismo sostenibile – concludeva Franceschini – è una strategia di sviluppo che ha come fine la tutela e la riproposizione innovativa di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità che fanno del nostro Paese un luogo unico: un circuito di bellezza straordinariamente diffuso lungo tutto il suo territorio fisico, e lungo un arco di secoli di civiltà. Una strategia fondamentale per governare la crescita dei flussi turistici che ci attendiamo per i prossimi anni”.
Il 2019 è arrivato, ed ora di Turismo si occupa il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali che assume anche la denominazione “e del Turismo”, in virtù della Legge n. 97 del 09/08/2018, che ha trasferito le relative competenze dal Ministero per i Beni e le attività Culturali, ma, per ora, sul sito ufficiale del Mipaaft non si trova nulla in merito. Attendiamo novità, ricordando che l’utilizzo della bicicletta, insieme all’andare a piedi, è elemento fondamentale del turismo lento, turismo dove, per lentezza, non si intende solo la velocità di spostamento ma anche, e soprattutto, il tempo di godimento dell’esperienza turistica, tesa a privilegiare la conoscenza dei luoghi, della loro storia, dei loro abitanti, degli usi e dei costumi, delle tradizioni, del cibo… insomma un turismo fatto di esperienze, che rimangono, e che portano il viaggiatore a ritornare, sentendosi non ospite ma parte attiva del territorio che visita.
Negli anni passati, per sviluppare il turismo in bicicletta, molto è stato fatto, ma non basta. L’inizio della costituzione della “Rete Nazionale delle Ciclovie Turistiche”, sulla base della rete ciclistica nazionale BicItalia, ideata da FIAB; l’approvazione della Legge 11 gennaio 2018, n. 2, contenente “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica”, che ha fatto seguito a numerose leggi regionali in materia; il finanziamento di molti tratti di percorsi ciclabili. Ma è solo un inizio, che deve portare l’Italia a dotarsi di una estesa rete di percorsi ciclabili, sia a fini turistici che di mobilità giornaliera, valorizzando territori, paesaggi, aree protette e luoghi di storia e di cultura, utilizzando anche quell’immenso patrimonio costituito dalla fitta rete di percorsi rurali, a bassissimo traffico veicolare, già esistente, che potrebbe essere reso immediatamente fruibile per il turismo lento anche solo adottando apposita segnaletica e facendo attenzione alla manutenzione del fondo stradale.
In sintesi ci aspetta un 2019 ricco di aspettattive. La FIAB è pronta, e la rete ComuniCiclabili potrà essere uno degli strumenti per la promozione di questa tipologia di turismo; aspettiamo che, come per ogni viaggio, le istituzioni facciano il primo passo (o diano il primo colpo di pedale).