L’incentivo, sotto forma di credito d’imposta, è riconosciuto alle microimprese e alle piccole imprese di cui alla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione europea del 6 maggio 2003, che hanno acquistato cargo bike e cargo bike a pedalata assistita con i requisiti riportati all’art. 3 del Decreto, per l’effettuazione di trasporto merci urbano di ultimo miglio, da intendersi come trasporto in ambito urbano per la consegna di merci proprie o di terzi presso il cliente.
Il limite massimo complessivo dell’incentivo è di 2 milioni di euro per l’anno 2021, ed è concesso nella misura del 30 per cento delle spese sostenute e documentate per l’acquisto di cargo bike e cargo bike a pedalata assistita, fino a un importo massimo annuale di 2.000 euro per ciascuna impresa beneficiaria.
Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, in relazione alle spese sostenute nel 2021, le microimprese e piccole imprese interessate, entro il 30 giugno 2022, dovranno presentare al Ministero della transizione ecologica apposita istanza esclusivamente accedendo alla piattaforma informatica resa disponibile sul sito www.mite.gov.it alla data che sarà comunicata nella sezione news dello stesso sito istituzionale. Saranno accettate le domande, in ordine cronologico, fino all’esaurimento delle risorse complessivamente disponibili.
Quali sono i requisiti delle cargo bike?
Le cargo bike devono avere i seguenti requisiti:
a) essere conformi alle previsioni di cui all’art. 50 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (codice della strada), cioè assimilabili alle caratteristiche dei “velocipedi”;
b) essere adibite e predisposte dalla fabbrica al trasporto di merci;
c) essere equipaggiate con uno o più vani o superfici di carico merci chiaramente identificabili.
Inoltre, nelle more dell’entrata in vigore di specifica normativa tecnica di settore, oltre ai requisiti di cui sopra, le cargo bike e cargo bike a pedalata assistita dovranno soddisfare i seguenti ulteriori requisiti:
a) massa complessiva a pieno carico non superiore a:
1) 250 kg nel caso di veicolo isolato;
2) 300 kg nel caso di veicolo provvisto di rimorchio;
b) volume o superficie di carico complessivi uguali o maggiori a:
1) 200 dm³, nel caso di uno o piu’ vani di carico chiusi o a cassone;
2) 25 dm², nel caso di una o piu’ superfici di carico, eventualmente delimitate con sponde laterali ribassate.
Tali requisiti devono essere ricavabili dalla documentazione tecnica fornita dal produttore del veicolo.
Quali sono le criticità del provvedimento?
Come per l‘analogo credito di imposta per chi, nel 2020, ha acquistato una bicicletta o un monopattino a segguito di rottamazione di un veicolo, chi vuole fruire dell’agevolazione deve aver già acquistato la cargo bike nel 2021, tra l’altro senza conoscere le caratteristiche minime che sono state stabilite solo con l’attuale decreto.
Si rischia, quindi, che la platea dei beneficiari sia più scarsa di quanto possibile con le già esigue risorse che, se tutti richiedessero il credito di imposta massimo (2.000 euro), potrebbero “accontentare” solo 1.000 beneficiari, incentivando, comunque, un mercato che, in Italia, è ancora di nicchia, seppure in rapida espansione.
Non a caso si iniziano a trovare cargo bike in vendita anche presso grosse catene di rivenditori di articoli sportivi, oltre a sempre più produttori locali che hanno “fiutato” le potenzialità del mercato non solo per la logistica ma anche per il trasporto quotidiano di merci e persone anche per privati ed imprese di vari settori.
(foto Leonhard Lenz)
Bari, 9 aprile 2022
Bari è il primo capoluogo di regione del Sud Italia ad aderire a FIAB-ComuniCiclabli, il riconoscimento della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che valuta il grado di ciclabilità dei territori e accompagna le amministrazioni nello sviluppo di politiche bike friendly. Una rete che arriva oggi a contare 161 comuni di ogni tipologia e dimensione lungo tutta la Penisola in cui vivono, complessivamente, 11 milioni di italiani, più del 19% della popolazione.
La consegna della bandiera gialla con 1 bike sime alla città di Bari e ad altri 9 comuni pugliesi, tra cui Giovinazzo e Mola di Bari (anche loro new entry nella rete di ComuniCiclabili con un punteggio di 2 bike smile) è avvenuta nel fine settimana al Politecnico di Bari nell’ambito dell’Assemblea Nazionale di FIAB e a conclusione di un tavola rotonda (“L’urgenza dell’indipendenza energetica: per una rapida trasformazione della mobilità”), che ha visto l’intervento tra gli altri del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, del Ministero dell’Istruzione e dell’ANCI-Associazione Nazionale Comuni Italiani.
«La stringente attualità lega la necessità di sviluppare una mobilità realmente sostenibile come quella in bicicletta alla questione della dipendenza energetica e di ‘non finanziamento’ alla guerra in corso. – dice Alessandro Tursi, presidente nazionale di FIAB appena rieletto – Proprio per questo, un mese fa abbiamo rivolto un accorato appello a tutti i sindaci d’Italia invitandoli ad avviare un percorso di transizione davvero ecologica e bike friendly».
“Di fronte a questa nuova crisi – si legge nel testo della lettera di FIAB che è stata poi adottata a livello europeo attraverso ECF European Cyclists’ Federation – voi amministratori pubblici potete fare la differenza già nel breve termine e offrire finalmente ai vostri cittadini la libertà di poter scegliere un modello di mobilità alternativa che già in tantissimi desiderano e che vorrebbero abbracciare, se solo le città diventassero più sicure e adatte alle persone”.
FIAB-ComuniCiclabili è nato cinque anni fa per stimolare le amministrazioni locali nello sviluppo di politiche di mobilità ciclistica. Il riconoscimento attribuisce ai territori un punteggio da 1 a 5, assegnato sulla base di un’analisi oggettiva dei molteplici aspetti che interagiscono con la bicicletta quale mezzo di trasporto sostenibile.
Quattro, in sintesi, le aree di valutazione: mobilità urbana (ciclabili urbane/infrastrutture, moderazione traffico e velocità), governance (politiche di mobilità urbana e servizi), comunicazione & promozione, cicloturismo.
La valutazione di quest’anno considera anche gli interventi previsti nel recente Decreto Semplificazioni come, ad esempio, il doppio senso ciclabile e le “strade ciclabili urbane” (cosiddette E-bis), oltre agli “itinerari ciclopedonali” (strade F-bis), che hanno una grande potenzialità in ottica pendolarismo e cicloturismo.
Il punteggio assegnato è indicato con il simbolo dei “bike smile” sulla bandiera gialla di FIAB ComuniCiclabili consegnata al comune insieme al documento di valutazione in cui, oltre alle motivazioni, sono riportati utili suggerimenti per l’amministrazione locale in merito a scelte da intraprendere e interventi da attuare per migliorare nel tempo il livello di ciclabilità già raggiunto. Ogni anno, infatti, FIAB verifica lo stato di tutti i comuni in rete e rinnova il punteggio assegnato, adeguandolo ai passi compiuti dalla singola amministrazione.
Accanto ai comuni pugliesi che hanno ritirato la bandiera gialla nel fine settimana, nei giorni scorsi si sono uniti alla rete altri due nuovi comuni – Silea (TV) 2 bike smile e Tocco da Casauria (PE) 1 bike smile – mentre tra i comuni ciclabili già in rete (che hanno presentato i dati aggiornati per la valutazione 2022 e hanno ricevuto la bandiera gialla con il nuovo punteggio) meritano di essere citate Ravenna che, grazie a un nuovo slancio, ha riconquistato i 5 bike smile dopo la retrocessione a 4 lo scorso anno; Merano (BZ) che passa da 4 a 5 bike smile; e Mogliano Veneto (TV) con la promozione da 1 a 2 bike smile. Il massimo punteggio di 5 bike smile è stato confermato anche per Arborea (OR) unico comune della Sardegnain retee per Cavallino-Treporti (VE), una delle regioni sulla quale ad oggi sventola il maggior numero di bandiere gialle FIAB-ComuneCiclabile, ben 27.
«La transizione ecologica deve necessariamente partire da un cambio di paradigma culturale anche in tema di mobilità e le scelte delle amministrazioni sono fondamentali in questo percorso – ha concluso Alessandro Tursi – Con il progetto ComuniCiclabili vogliamo coinvolgere e indirizzare in modo propositivo le amministrazioni più volenterose mettendo a disposizione le nostre competenze e l’esperienza trentennale di FIAB in materia di mobilità ciclistica, non solo per la valutazione oggettiva del grado di ciclabilità del singolo territorio, ma per essere di supporto anche attraverso percorsi formativi tematici, a cura della Scuola dei ComuniCiclabili».