A conclusione del Progetto italo/francese EDUMOB, FIAB Tigullio pubblica il manuale LA GESTIONE DELLE CICLOVIE che raccoglie esperienze e competenze italiane ed europee sul “dopo” che l’infrastruttura è stata realizzata.
Argomenti trattati:
1 La politica sulla mobilità sostenibile del Départment des Alpes-Maritimes
2 Il caso della Provincia Autonoma di Trento
di Sergio De Romedis
3 Sardegna, un’isola a pedali: il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica e la Ciclovia del Cammino minerario di Santa Barbara
di Meloni, Scalas, Scappini, Zucca
4 L’esperienza di Regione Toscana sui temi della manutenzione dei percorsi ciclabili e sulla progettazione di ciclovie in prossimità di corsi d’acqua
di Giovanni Cardinali
5 Ciclovie e vie d’acqua: il caso Villoresi
di Montieri, Burzilleri
6 La gestione dei percorsi in mtb nella Valle Susa
di Jacopo Spatola
7 La via Silente e il Parco Nazionale del Cilento
di Amalia Bevilacqua
8 Il Parco Costiero “Riviera dei Fiori”
di Sergio Raimondo
9 Ciclovia AIDA Alta Italia Da Attraversare
di Michele Cremonesi
10 La Ciclovia Anello dei Colli Euganei
di Diego Gallo
11 La Ciclovia Alpe Adria
di Giorgio Ceccarelli
12 L’esperienza Sustrans in Inghilterra
di Raffaele Di Marcello
Disponibili la versione italiana e francese.
Per scaricare il manuale collegarsi alla pagina web di FIAB Tigullio.
di Raffaele Di Marcello
Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, ha presentato le linee programmatiche sull’attività del ministero durante un’audizione alle Commissioni riunite di Ambiente e Trasporti della Camera, svolta il 16 marzo scorso.
Nel testo sono contenuti anche riferimenti alla mobilità ciclistica, sia legata alle ciclovie che alla mobilità urbana.
In particolare, per quanto riguarda i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è prevista la destinazione, per il mezzogiorno d’Italia, del 50% delle risorse destinate, in generale, per la realizzazione delle nuove tranvie, filovie e altri trasporti rapidi di massa, oltre che alle ciclovie.
Gli interventi sulla mobilità pubblica saranno realizzati tenendo conto della programmazione strategica per la mobilità sostenibile di area urbana in quanto i finanziamenti verranno erogati, principalmente, alle aree già dotate di Piano urbano di mobilità sostenibile (PUMS), di conseguenza verranno anche finanziate le ciclovie urbane previste dai Biciplan, parte integrante dei PUMS.
Questo vedrà notevoli investimenti sulle ciclovie turistiche della Rete Nazionale, che attraversano più Regioni, per lo sviluppo del turismo sostenibile, e sullo sviluppo delle ciclovie urbane; a questo proposito, sono state ripartite e inizieranno ad essere erogate nel 2021 sia le risorse per il finanziamento della mobilità ciclistica (realizzazione delle ciclovie e ciclostazioni urbane (137 mln di euro) che le risorse del FSC ciclovie (83,6 mln di euro).
Un segnale importante, che si affianca ad altre iniziative annunciate dal Ministero, come il finanziamento di circa 4 milioni di euro per la progettazione e realizzazione di ciclostazioni e piste ciclabili per collegare le stazioni con i poli universitari, che segna un deciso cambio di passo, non solo nella denominazione del dicastero, verso tutto le forme di trasporto e, in particolare, verso la mobilità ciclistica.
Continuano gli appuntamenti con la Scuola di ComuniCiclabili FIAB.
Mercoledì 24 marzo 2021, dalle ore 10.00 alle 11.30, in Live meeting – Zoom, si terrà un webinar sul tema “Dare strada alle biciclette. I nuovi provvedimenti del Codice della Strada per favorire la sicurezza ciclabile”.
Interverranno:
• Arch. Alessandro Tursi, Presidente FIAB e vice presidente ECF
• Prof. Giuseppe Catalano, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili
• Centro Studi FIAB: ing. Marco Passigato, ing. Enrico Chiarini, arch. Valerio Montieri
Modera: Saskia Wahlberg, ComuniCiclabili FIAB
Per iscriversi
di Raffaele Di Marcello
Roma, 19 marzo 2021
Anas (Gruppo FS Italiane) continua il suo impegno di valorizzazione e riutilizzo del proprio patrimonio immobiliare pubblicando oggi sulla Gazzetta Ufficiale un bando per l’assegnazione di 100 case cantoniere dislocate su tutto il territorio nazionale.
“Questa operazione – spiega l’Amministratore Delegato di Anas, Massimo Simonini – si inserisce nell’ottica della riqualificazione, dell’accessibilità e della fruizione degli immobili di proprietà Anas. Attraverso il recupero di questi edifici dal rilevante valore iconico vogliamo promuovere un modello di sviluppo sostenibile in termini ambientali e socio economici per i territori dove sono ubicati, rivitalizzando l’economia locale ed i suoi microsistemi industriali, incentivando un turismo diffuso di qualità, oltre ad offrire all’utenza della strada quanti più servizi possibili, in linea con gli standard comunitari, a sostegno della mobilità e della viabilità, inclusa quella sostenibile. In ultima sintesi restituendo una nuova dimensione a questo patrimonio architettonico che da un secolo testimonia la storia e l’evoluzione del nostro Paese”.
Il bando è realtivo alla “Concessione in uso a terzi per la valorizzazione, riqualificazione e riuso di n. 100 Case Cantoniere mediante iniziative progettuali congruenti con le finalità istituzionali di ANAS S.p.A. ovvero offerta di servizi e/o di assistenza alla mobilità ivi inclusa quella sostenibile” e fa seguito ad una manifestazione di interesse, condotta lo scorso autunno, finalizzata a promuovere richieste di concessione di case cantoniere. Tra le numerose proposte pervenute, oltre un centinaio si sono dimostrate di rilevante valore, con presentazione di progetti non solo rispondenti ai requisiti esposti, ma anche definiti nel complesso e nei particolari, che hanno fatto intendere una reale disposizione all’impegno.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle case cantoniere interessate dal bando, la regione con più fabbricati richiesti è la Sardegna (30), seguita da Lombardia (12), Abruzzo (10), Toscana e Lazio (entrambe 7). A quota 5 si attestano Puglia, Emilia Romagna, Calabria e Piemonte, mentre con 3 ciascuna Valle d’Aosta e Sicilia. Infine chiudono la lista, Marche, Campania e Veneto con 2 e Liguria ed Umbria con una ciascuna.
Tra i soggetti che hanno depositato le richieste, il 41% è rappresentato da società, il 31% da privati, il 15% da Enti, Amministrazioni pubbliche e protezione civile, l’8% da associazioni e cooperative ed il restante 5% da aziende agricole.
In linea con gli strumenti urbanistici vigenti si prevede di realizzare nelle case cantoniere, sulla base delle proposte imprenditoriali e in funzione della localizzazione e della consistenza, un’attività ricettiva di qualità e funzioni complementari come ristorazione, bar o punti di ristoro, centri informativi e didattici, stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici.
Il recupero e la riqualificazione delle case cantioniere è una grande occasione per creare strutture per il cicloturismo, in particolare per quegli immobili che si trovano in prossimità delle ciclovie turistiche di interesse nazionale o regionale o di reti ciclabili territoriali.
Nella trasformazione degli immobili sono previsti dal bando, oltre alla conservazione dei manufatti originari e il loro miglior inserimento nel paesaggio sia da un punto di vista ambientale che percettivo, anche l’utilizzo di materiali compatibili con l’ambiente e con l’architettura storica, e colori coerenti con i caratteri paesaggistici del luogo, garantendo il permanere del colore rosso pompeiano codificato dal MiBACT con il RAL 3001, della targa con l’indicazione della Strada Statale e della chilometrica e dello stemma identificativo di Anas.
Il bando di Anas è in linea con il progetto “Valore Paese Italia”, sviluppato in collaborazione tra Agenzia del Demanio, Difesa Servizi Spa, MiBACT, MIMS, MATTM, Anas, da diversi Comuni e Regioni, Ferrovie dello Stato, Fondazione FS, ICS, IFEL, INVITALIA e il mondo ANCI.
I soggetti interessati dovranno far pervenire le offerte digitali, corredate dalla documentazione richiesta, sul Portale Acquisti ANAS , pena esclusione, entro le ore 12.00 del 15 giugno 2021.
(fonte https://www.stradeanas.it/it – foto Lucio De Marcellis)
di Raffaele Di Marcello
Andare in bici dalla stazione all’università grazie alla realizzazione o al potenziamento di piste ciclabili e ciclostazioni. Quattro milioni di euro, destinati ad aumentare con dei fondi aggiuntivi, per un progetto di mobilità sostenibile del MIMS – partito il 17 marzo 2021 – e promosso insieme a Rete Ferroviaria Italiana e a tutto il Gruppo FS.
LA MOBILITÀ DEI GIOVANI, IL RUOLO DI RFI E DEL GRUPPO FS NELL’INIZIATIVA
È stato anzitutto un lavoro di studio, ricerca e incrocio dei dati quello dell’Osservatorio di Mercato di RFI che ha mappato le 395 sedi universitarie italiane. L’analisi di RFI parte da un assunto confermato dall’Istat: il treno è il primo mezzo di trasporto collettivo utilizzato dagli studenti.
Ma vediamo i numeri. Sono 329 – pari all’83% del totale – le università che hanno almeno una stazione ferroviaria nel raggio di 3 chilometri. Di queste 254 (il 77%) non ha un collegamento ciclabile stazione-università. Considerando che la bicicletta è il mezzo di trasporto preferito dai giovani tra i 18 e i 24 anni, lo studio di RFI dimostra che 188 poli universitari possono essere collegati a 133 stazioni ferroviarie attraverso percorsi ciclopedonali agevoli, pianeggianti o con pendenza media limitata, e di lunghezza minore di 3 chilometri. Va evidenziato che in queste 133 stazioni ogni anno, in epoca pre-covid, partivano o arrivavano 45,6 milioni di viaggiatori per motivi di studio.
L’analisi di RFI ha sicuramente dato una spinta notevole all’iniziativa del MIMS. Ma RFI ha anche un ruolo operativo nel progetto. Attingendo alle risorse del Contratto di programma infatti, realizzerà le aree di sosta delle biciclette vicino alle stazioni attrezzandole con le rastrelliere. Provvederà inoltre a installare impianti di illuminazione, videosorveglianza e segnaletica. Ma anche a dotare le rampe delle scale delle apposite canaline per il trasporto delle bici.
LA PRIMA FASE DELL’INIZIATIVA
La bicicletta sta attraversando una nuova stagione.
La necessità di una transizione ecologica verso modelli di trasporto meno inquinanti, la crescente consapevolezza dell’importanza di intervenire per rendere più vivibili le nostre città, la politica degli incentivi verso le due ruote stanno aprendo, nello scenario della pandemia, inedite prospettive di trasformazione nei modelli di mobilità che tendono a favorire la pratica ciclistica.
Tali mutamenti, tuttavia, come ormai una ampia letteratura scientifica sulle innovazioni può documentare, non si producono in modo automatico o per decreto, devono poter contare su un repertorio di saperi e competenze. Si tratta, infatti, di far crescere la pratica ciclistica, prefigurando nuovi modelli di mobilità e coltivando lo sviluppo di conoscenze tecniche, economiche e sociali. Il nostro paese che ha una lunga e prestigiosa tradizione sportiva nel campo ciclistico, alimentata da una viva passione di molti amatori e praticanti e da una ampia letteratura giornalistica, non può contare, tuttavia, su un campo di studi sufficientemente sviluppato che possa far decollare il ciclismo come pratica diffusa, in particolare in ambito trasportistico e come strumento di mobilità di persone e cose. Vi sono pochi studi in diverse discipline e non si è ancora consolidata quella base conoscitiva di tipo interdisciplinare sulla quale poter fondare i mutamenti annunciati nelle policy.
Facendo leva sul successo della prima conferenza ‘Bike & Society’, organizzata dall’IRPPS CNR e Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli ‘Federico II’, si è pertanto organizzato un ciclo di seminari finalizzato a promuovere lo sviluppo di una rete di ricerca nazionale su ciclismo e società e ad alimentare le conoscenze su questa area di indagine.
L’obiettivo dei seminari è creare collegamenti tra ricercatori che hanno prodotti significativi risultati scientifici in questo campo o che hanno intenzione di produrne nel prossimo futuro.
Il programma si snoda in 11 incontri, della durata di un’ora, trasmessi in streaming tramite la piattaforma Zoom, allo scopo di favorire il dibattito e il confronto.
Di seguito il calendario degli incontri. Le ultime date in programmazione potrebbero subire variazioni. Si suggerisce di monitorare la pagina FB Casa del Welfare attraverso cui verrà comunicato qualsiasi aggiornamento e/o modifica.
Programma
22 Marzo 2021 ore 16.00-18.00
Gli utenti della strada, identità fluide e in conflitto
Speaker: Maria Cristina Caimotto, Discussant: Paolo Landri
26 Aprile 2021 ore 14.00-17.00
Turismi in bicicletta: casi italiani e prospettive
Speaker: Raffaele Di Marcello, Discussant: Stefano Consiglio
10 Maggio 2021 ore 14.00-17.00
Ciclismo urbano, terzo settore e innovazione sociale
Speakers: Luca Simeone Simona Larghetti, Discussant: da definire
31 Maggio 2021 ore 14.00-17.00
La mobilità ciclistica in Italia. Una prospettiva storica
Speaker: Eleonora Belloni, Discussant:Francesco Pirone
28 Giugno 2021 ore 14.00-17.00
Il ciclismo come pratica sportiva e fisico-motoria in Italia
Speaker: Francesco Pirone, Discussant: Luca Bifulco
16 Settembre 2021 ore 14.00-17.00
‘Bike to school’ ovvero la paziente costruzione di ecologie ciclabili
Speaker Paolo Landri/Graziella Rossini, Discussant: Emiliano Grimaldi
27 Settembre 2021 ore 16.00-18.00
Come nasce l’innovazione nell’industria della bicicletta?Il caso della “gravel bike”
Speaker: Paolo Magaudda, Discussant: Assunta Viteritti
25 Ottobre 2021 ore 16.00-18.00
La mediatizzazione dell’esperienza ciclistica. Il caso delle applicazioni in Realtà Virtuale (VR)
Speaker: Mario Tirino e Lorenzo Di Paola, Discussant: Gino Frezza
29 Novembre 2021 ore16.00-18.00
Practice turn e ciclismo ok
Speaker: Dario Minervini, Discussant: Paolo Landri
Dicembre 2021 ore 16.00-18.00
Le politiche europee per il biking. Mobilità sostenibile e attrattori culturali
Speaker: Marco Navarra, Discussant: da definire
Gennaio 2022 ore 16.00-18.00
Pedalando senza fretta. Una netnografia del ciclismo amatoriale sui social network
Speaker: Mario Tirino e Simona Castellano Discussant: da definire