di Raffaele Di Marcello
Già nel 2002 FIAB e WWF, insieme a FederParchi, avevano sottoscritto un accordo, firmato da Fulco Pratesi per il WWF Italia, Luigi Riccardi per la FIAB onlus e Matteo Fusilli per la FEDERPARCHI, dove si conveniva di costituire un gruppo di lavoro nazionale per l’elaborazione, la progettazione e la realizzazione di strategie e strumenti per le azioni da realizzare sul territorio e, in particolare, nelle aree protette.
Da allora, soprattutto a livello locale, FIAB e WWF hanno sempre lavorato nella stessa direzione, unendo le proprie specificità, per la tutela dell’ambiente, ma il raggio di azione, negli ultimi anni, si è notevolmente ampliato, allargandosi, dalla necessaria tutela delle aree protette, alla pianificazione degli ambienti urbani, cogliendo le nuove istanze di una società che, nella corsa verso una, spesso, mal interpretata, esigenza di progresso, sta perdendo valori sociali ed ambientali, peggiorando la qualità della vita dei singoli cittadini e di intere comunità.
E così, grazie anche a un laboratorio di esperienze costituitosi, circa dieci anni fa, in Abruzzo, denominato “Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano”, il 2 giugno 2019, vigilia della giornata mondiale della Bicicletta (istituita lo scorso anno dall’ONU), nel corso della “Biciclettata Adriatica”, a Pineto, il presidente FIAB, Alessandro Tursi, e il vicepresidente WWF, Dante Caserta (non a caso entrambi abruzzesi), hanno sottoscritto un nuovo protocollo di intesa, unendo le forze e le conoscenze reciproche, per condividere informazioni, studi e ricerche; effettare iniziative congiunte a livello nazionale e locale; sviluppare la mobilità ciclistica, e il turismo in bicicletta, all’interno delle are protette, e in particolare nella rete Oasi WWF; collaborare con la rete ComuniCiclabili FIAB e promuovere sinergie tra i Comuni aderenti a questa rete e i comuni dove sono presenti le Oasi WWF.
Un accordo storico, che riconosce l’importanza dell’utilizzo della bicicletta, sia in ambiente urbano che nelle aree protette e/o ambientalmente sensibili, e della necessità della relativa infrastrutturazione nel rispetto delle caratteristiche ambientali e morfologiche dei siti interessati e che vedrà, da oggi, FIAB e WWF collaborare nella condivisione di conoscenza, informazioni, dati, metodi e indicatori, per studiare e monitorare al meglio la mobilità ciclistica e il turismo in bicicletta, con particolare riferimento alle politiche urbane e di pianificazione territoriale e gli impatti con gli ecosistemi.
FIAB e WWF, insieme, in sella, per cambiare le nostre città, lo spazio pubblico e l’ambiente urbano, e per tutelare il territorio.
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