di Raffaele Di Marcello
Nella sua valutazione annuale della situazione economica e sociale nell’UE, la Commissione Europea ha esposto le prime idee su come i fondi UE possono aiutare gli Stati membri nelle loro sfide e priorità di investimento nel prossimo periodo di programmazione 2021-2027.
Lo evidenzia l’ECF – Eurpean Cyclist’s Federation – in un’articolo a firma di Holger Haubold.
L’analisi dell’ECF delle relazioni per singolo paese mostra un’inclusione sistematica delle raccomandazioni per una mobilità attiva e sostenibile, compresi molti riferimenti espliciti alla ciclabilità (anche se, nel rapporto italiano, di mobilità ciclistica non si parla). Anche se questi riferimenti devono ancora, nella maggior parte dei casi, essere tradotti in investimenti concreti, la tendenza positiva mostra i benefici del prendere in considerazione la ciclabilità e la mobilità attiva in tutti i settori politici pertinenti dell’UE, come proposto nella strategia europea sulla ciclabilità della stessa ECF.
Il “Pacchetto invernale del semestre europeo” fa parte di uno sforzo per coordinare le politiche economiche in tutta l’Unione europea che è stato messo in atto dopo l’ultima crisi economica e finanziaria. Nel “Pacchetto invernale” la Commissione riesamina la situazione economica e sociale nonché le sfide specifiche per singolo Paese. Per la prima volta, le relazioni nazionali di quest’anno includono anche una discussione sulle sfide e le priorità degli investimenti negli Stati membri e la Commissione formula le prime idee su come i fondi UE, in particolare i fondi della politica di coesione, possono aiutare nel prossimo periodo di programmazione 2021-2027.
Quando si tratta delle sfide che gli Stati membri devono affrontare si evidenzia, nelle relazioni, che problemi come la congestione nei trasporti o la scarsa qualità dell’aria spesso rappresentino ostacoli alla crescita economica, ad esempio in Danimarca, Portogallo, Germania o Bulgaria. Il settore dei trasporti è anche indicato come un importante contributo alle emissioni di CO2 dei Paesi. Per tutti questi problemi, la mobiltà ciclistica offre una soluzione.
Le relazioni, inoltre, evidenziano le politiche fiscali che forniscono incentivi per comportamenti di mobilità insostenibili, come le tasse sui carburanti o i regimi fiscali generosi per le auto aziendali in Belgio e Germania. Ad esempio, la relazione per il Belgio afferma: “Gli incentivi distorsivi contribuiscono alla congestione stradale. L’aumento della congestione è in parte spiegato dal continuo aumento delle autovetture dal 2007, incentivato dalle strade senza pedaggio, dalla deduzione dell’imposta sulle auto aziendali e dalla bassa tassazione ambientale.” In tal senso ECF ha pubblicato un documento interattivo online, nel 2018, che illustra la portata di questi incentivi distorsivi e mostra le migliori pratiche per incentivi fiscali ad una mobilità più sostenibile.
Ancora più importante, la prima guida specifica per Paese per i finanziamenti della politica di coesione 2021-2027, inclusa nelle relazioni, si riferisce sistematicamente agli investimenti nella mobilità sostenibile e attiva come soluzione a problemi quali cattiva qualità dell’aria, le elevate emissioni di CO2 o la congestione urbana. Come mostrato in figura, la mobilità ciclistica o la mobilità attiva sono menzionati esplicitamente, come aree di investimento di finanziamenti nazionali o dell’UE, in 14 relazioni nazionali, mentre la mobilità sostenibile è menzionata in 10 relazioni. Solo le relazioni per Danimarca, Paesi Bassi e Finlandia non si riferiscono specificamente a questi argomenti, probabilmente a causa delle politiche relativamente avanzate e dei livelli di investimento di questi Paesi.
Insieme alla recente decisione del Parlamento europeo di fare esplicito riferimento alla mobilità ciclistica nel nuovo regolamento di finanziamento regionale dell’UE, questo approccio sistematico agli investimenti nella mobilità sostenibile è un segnale molto positivo per il prossimo periodo di finanziamento.
Nell’ambito della sua “6 billion campaign“, ECF continuerà a sostenere maggiori e migliori finanziamenti per la bicicletta a vantaggio di tutti i Paesi e le Regioni dell’UE.
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