di Raffaele Di Marcello
Un
piano generale paneuropeo per la promozione della bicicletta sarà
pubblicato nell’autunno 2019. L’aspirazione del piano è raddoppiare il
numero di ciclisti nella regione paneuropea, che comprende i 54 paesi
della regione europea del Organizzazione mondiale della sanità (WHO) e della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite
(UNECE). Per molti di questi paesi, una volta completato,
l’orientamento sarà il primo passo per promuovere la ciclabilità a
livello nazionale.
Attualmente, il piano generale è in forma di
bozza e contiene cinque obiettivi politici che dovrebbero essere
soddisfatti entro il 2030:
1. Raddoppiare la quantità di utilizzo della bicicletta in Europa e assicurarne l’aumento in tutti i paesi.
2. Comprendere l’utilizzo della bicletta nelle politiche sanitarie.
3. Aumentare la sicurezza dei ciclisti in ogni paese e dimezzare i tassi di mortalità e infortunio, misurati in termini di numero di ciclisti uccisi o feriti per km percorsi ogni anno.
4. Sviluppare e attuare politiche nazionali per la ciclabilità, supportate da piani ciclistici nazionali, in ogni paese.
5. Inserire la mobilità ciclistica nelle politiche dell’uso del territorio, nella pianificazione urbana e regionale, inclusa quella per le infrastrutture.
L’iniziativa congiunta dell’WHO e dell’UNECE (sotto la guida di Austria e Francia) ha chiesto la Partnership of Cycling, che è una spin-off dell’ex National Cycling Officers Network della European Cyclists’ Federation (ECF), per creare la bozza di una strategia a livello continentale per incoraggiare la ciclabilità. Dopo 10 incontri di partenariato, la bozza avanzata del Master Plan è ora fortemente incardinata al Programma paneuropeo sui trasporti, la salute e l’ambiente (THE PEP), guidato dall’UNECE e dagli uffici europei dell’OMS e dell’Ambiente ONU. L’adozione definitiva del Piano è prevista per il 5 ° incontro di alto livello di THE PEP che si terrà tra il 22 e il 24 ottobre 2019 a Vienna (Austria).
L’ECF ha lavorato con gli sviluppatori del piano per garantire che il progetto sia il più completo e ambizioso possibile al fine di garantire che sia rilevante per i diversi paesi, anche alla luce dei diversi contesti in materia di ciclabilità.
La bozza mette in evidenza 30 raccomandazioni politiche che gli stati firmatari (così come altri) potrebbero scegliere di abbracciare per promuovere la ciclabilità, a seconda delle circostanze ed esigenze nazionali.
Da queste sono state ricavate dieci raccomandazioni più ampie:
1. Sviluppare e attuare una politica ciclistica nazionale, supportata da un piano ciclistico nazionale.
2. Sviluppare infrastrutture ciclistiche di facile utilizzo.
3. Migliorare il quadro normativo che promuove la ciclabilità.
4. Promuovere la ciclabilità attraverso incentivi e gestione della mobilità.
5. Integrare la mobilità ciclistica nei processi di pianificazione e facilitare la multimodalità.
6. Fare uso di nuove tecnologie e innovazione.
7. Migliorare la salute e la sicurezza
8. Fornire meccanismi di finanziamento efficienti e investimenti sostenibili.
9. Migliorare le statistiche sul ciclismo da utilizzare per monitoraggi e analisi comparative efficienti.
10. Promuovere il turismo in bicicletta.
I
numerosi benefici derivanti dal raggiungimento di tali obiettivi sono
evidenti; ad esempio il raddoppio degli spostamenti in bicicletta
eviterebbe 30.000 morti premature all’anno, con benefici economici
indiretti pari a 78 miliardi di euro l’anno (calcolati utilizzando
l’Health Health Assessment Assessment for Cycling Tool –HEAT– dell’OMS).
L’attuale
progetto rappresenta il culmine di cinque anni di lavoro e comprende
anche una serie di obiettivi politici intersettoriali.
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