Archivio mensile Luglio 2018

Approvato in Conferenza Unificata lo schema di decreto sulle Ciclovie Turistiche Nazionali

di Raffaele Di Marcello

Ė stata discusso, in Conferenza Unificata, il 12 luglio scorso, lo schema di decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti recante “Progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche”.

In sede di Conferenza il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli, per tramite del sottosegretario Michele Dell’Orco, ha confermato lo stanziamento complessivo di 361,78 milioni di euro, somma

Il provvedimento, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficale, ripartirà i finanziamenti relativi alle annualità dal 2016 al 2019 per i progetti di fattibilità tecnica ed economica e per le successive fasi di progettazione delle 10 ciclovie turistiche previste dal sistema nazionale:
1. Venezia-Torino (Ven-To);
2. del Sole;
3. dell’Acquedotto Pugliese;
4. Grande Raccordo Anulare delle Biciclette (GRAB) di Roma;
5. della Sardegna;
6. della Magna Grecia;l
7. del Garda;
8. Adriatica;
9. Tirrenica;
10. Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia (TriLiVe).

Il sistema nazionale delle ciclovie turistiche è stato istituito dalla Legge di Stabilità 2016; nel luglio 2016 sono stati firmati i Protocolli d’intesa, relativi alla progettazione e realizzazione delle prime tre ciclovie (Venezia-Torino, del Sole e dell’Acquedotto Pugliese); a settembre 2016 è stata avviato l’iter del Grande Raccordo Anulare delle Biciclette (GRAB) di Roma e ad agosto del 2017 sono stati firmati i Protocolli d’intesa delle ciclovie della Sardegna, della Magna Grecia e del Garda. Sono in corso di definizione le procedure per la Ciclovia Adriatica, la Ciclovia Tirrenica e la TriLiVe.

Il DM contiene lo schema di accordo di programma che le Regioni capofila di ciascun progetto dovranno sottoscrivere entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto, aggiornando eventualmente il protocollo già siglato. In allegato al DM ci sono anche i requisiti di pianificazione e gli standard tecnici di progettazione (già contenuti in un direttiva ministeriale del 2017) per la realizzazione del sistema nazionale delle ciclovie turistiche: le Regioni capofila dovranno seguirli per completare il progetto di fattibilità tecnico-economica della Ciclovia, entro il 31 dicembre 2019.

Per i primi quattro protocolli (Vento, Ciclovia del Sole, Acquedotto Pugliese), per la Sardegna e il Garda sono stati istituiti anche i “tavoli tecnici” presso il MIT (con il supporto tecnico della FIAB), incaricati di esaminare i progetti di fattibilità tecnica ed economica che, una volta approvati, rendono possibile la concessione dei contributi economici per la progettazione definitiva. Allo stato attuale è stato esaminato,ma non ancora approvato, solo il progetto di fattibilità tecnico economica relativo al GRAB, mentre si è svolta la prima riunione relativa al tavolo tecnico della Sardegna dedicata alla pianificazione generale della ciclovia sarda e alla presentazione dei primi progetti per lotti funzionali.

Per le ciclovie Adriatica, Tirrenica, Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia (TriLiVe) non si registrano particolari attività in assenza dei protocolli di intesa fra le regioni e i ministeri interessati.
Positiva, quindi, la notizia della conferma degli stanziamenti ma la realizzazione del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche, sistema che ricalca, in buona parte, la rete BicItalia di FIAB e che dovrebbe avere, oltre ad una valenza turistica, anche una fondamentale utilità a livello trasportistico, contribuendo al collegamento tra territori in alternativa al mezzo motorizzato. Meno positivo l’allungamento dei tempi, che per i progetti di fattibilità tecnico-economica slitteranno alla fine del 2019.
Vedremo, nei prossimi mesi, come evolverà la situazione.

 

“L’auto elettrica e la necessità della città”: la posizione Fiab

Non inquinano, o meglio, dovrebbero inquinare molto meno rispetto alle colleghe. Sono le auto elettriche, il nuovo obiettivo “sostenibile” che alcuni marchi intendono produrre sostituendo i veicoli più inquinanti alla luce non soltanto dello scandalo Dieselgate, ma anche di città che soltanto d’inverno “scoprono” lo smog e si giocano la carta delle targhe alterne o della chiusura del traffico. In questo panorama Fiab vuole esporsi con un documento ufficiale sull’e-car dal titolo “L’auto elettrica e le necessità della città”, dove si sostiene, ad esempio, che non si incentivi l’acquisto di un’auto elettrica magari aprendo le porte a tutte le ztl perché “tanto non inquinano”.

L’articolo completo sul sito FIAB.

Centri storici che riaprono alle auto: le critiche di Fiab alla “sperimentazione” di Udine

A Udine passi indietro sulla mobilità urbana, dopo che la nuova giunta ha approvato una sperimentazione per riaprire il centro storico alle automobili, aggiungendo anche nuovi parcheggi. Dal primo agosto infatti si spegneranno quelle telecamere che da pochi mesi vigilavano sugli ingressi lungo alcune vie e sanzionavano gli automobilisti senza permesso. Per sei mesi non ci saranno così limiti di circolazione nelle vie centrali del comune friulano come da subito ha denunciato la sezione della Fiab locale.

L’articolo completo sul sito FIAB.

Gli architetti (ri)scoprono la mobilità ciclistica

di Raffaele Di Marcello

Nella tre giorni del VIII Congresso Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, tenutasi a Roma, nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, il termine mobilità ciclistica, unito a quello di spazio comune, sono risuonati più volte. Nulla di strano per chi, come il sottoscritto, da anni coniuga il suo essere architetto e pianificatore, con le tematiche della restituzione dello spazio pubblico ai cittadini, anche attraverso la riscoperta di dimenticate forme di mobilità, uso della bicicletta in testa.

Eppure i tre giorni di congresso hanno espresso qualcosa di rivoluzionario, già intuibile in modo netto nella relazione di apertura del Presidente nazionale, Giuseppe Cappochin, esplicitato in modo superbo nella seguitissima relazione di Gil Penalosa, già Sindaco di Bogotà, ed ora Direttore e Presidente del Consiglio Esecutivo 8-80 Cities, dal titolo “Creating Vibrant and Healthy Cities for All”, e concretizzato dalla presenza sul palco, a fianco del rappresentante degli Ordini degli Architetti PPC del Trentino Alto Adige, di una bicicletta: la bicicletta è uno strumento di riconquista, e sviluppo, dello spazio urbano.

E non lo dice un gruppo di appassionati, quali possono essere i soci della FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, nè una visionaria pattuglia di architetti che gestisce ComuniCiclabili, la rete FIAB di città che vogliono far crescere la mobilità ciclistica nei loro territori e riconsegnare lo spazio pubblico ai cittadini, consapevole che si tratta di un bene comune; questa volta sono gli oltre 150.000 architetti italiani che ricordano, a gran voce, alle istituzioni in primis, ma anche ai cittadini, alle imprese, alle altre categorie professionali, che le città e i territori del futuro prossimo devono essere a misura di persona.

Scrive l’Arch. Giuseppe Cappochin nella sua relazione introduttiva: “…c’è una sola strada: restituire la città alla città … cioè ritornare alla città, ai suoi principi funzionali basati sulla collocazione delel persone al centro della vita urbana, sulla valorizzazione della comunità come spazio di crescita pesonale e collettiva”, e ancora “comune a tutte le città impegnate in un processo di riconversione ecologica è il ruolo fondamentale assegnato alle politiche della mobilità.

Trasporto pubblico e mobilità dolce risultano infatti fattori essenziali per la riduzione dei consumi energetici, l’accessibilità ai servizi urbani territoriali, la riduzione del rumore e dell’inquinamento, per far sì che strade e piazze riacquistino quella pluralità di funzioni che le caratterizzava in anni passati”.

Per Cappochin “una città è intelligente quando riesce a valorizzare in modo sempre nuovo, diverso e sostenibile le risorse ambientali, culturali e sosprattutto umane che la compongono, quando trova strade per dare diritti e avvicinare gli ultimi ai primi, quando è progettata con e per i bambini, i disabili, gli anziani… Dopo aver trascurato per anni la dimensione umana, adesso, all’inizio del XXI secolo, cresce l’urgenza e la volontà di riportare le persone al centro del progetto di rigenerazione urbana, per le quali il desiderio generale primario è rappresentato dall’obiettivo di vivere in città vitali, sicure, sostenibili e sane.”

Quindi, sottolinea il Presidente degli architetti italiani “Al legislatore spetta il compito di portare al centro del progetto di rigenerazione questi obiettivi, tenendo ben presente che una città che invita le persone a camminare deve, per definizione, avere una struttura ragionevolmente compatta che permetta tragitti pedonali brevi, percorsi piacevoli e una variazione di funzioni sociali e ricreative. Questi elementi aumentano l’attività e la sensazione di sicurezza all’interno e intorno agli spazi urbani”.

Poi, citando l’architetto danese Jan Gehl ““Assistiamo ad un rapido aumento di problemi di salute pubblica perché ampi segmenti della forza lavoro sono sedentari e utilizzano l’auto come unico mezzo di trasporto. Un invito incondizionato a camminare e andare in bicicletta come elemento naturale e inscindibile della vita di tutti i giorni deve essere parte non negoziabile di una coerente politica sanitaria. La bicicletta può diventare il mezzo di trasporto comune per spostarsi in città. E’ più veloce ed economica di altri possibili mezzi, fa bene all’ambiente e alla salute delle persone e conseguentemente dell’economia.”

Concludendo, infine, con una proposta di “piano d’azione” nazionale, dove, tra i numerosi punti, troviamo “il potenziamento del trasporto pubblico, della rete dei percorsi ciclabili e pedonali, di parcheggi di interscambio, dei sistemi formativi per l’utenza del carsharing e dell’utilizzo dei mezzi elettrici, promuovendo l’estensione delle aree urbane pedonalizzate ed ogni altro provvedimento finalizzato a ridurre l’uso dell’auto privata, le diverse forme di inquinamento indotte e a migliorare la vivibilità dell’ambiente urbano”.

Una importante presa di posizione, quindi, che guarda al territorio a 360°, non limitandosi solo alle politiche edilizie, ma puntanto al benessere urbano, riportanto al centro il cittadino e le sue esigenze, puntualizzando come le politiche della mobilità non possano essere distinte da quelle urbanistiche ed edilizie e che lo spazio pubblico va riconsegnato ai suoi naturali fruitori: le persone.

Quanto delle tematiche che FIAB affronta, e promuove, da anni, si ritrovano in queste parole? Da socio della Federazione Amici della Bicicletta, e ricercatore nelle tematiche della mobilità urbana sostenibile, posso affermare che quelle che solo qualche anno fa, almeno in Italia, sembravano idee bizzarre, appannaggio di qualche tecnico sognatore, ora fanno parte del lessico di quasi ogni progettista. Certo, da lavorare c’è ancora molto, perche dagli enunciati ai progetti, spesso, molto si perde, e, sopratto, perchè i decisori politici sono ancora ancorati a dinamiche e strategie obsolete e non più efficaci (e, purtroppo, non se ne rendono conto). Ma gli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori italiani in questi giorni hanno lanciato un monito alla politica: il cambiamento è in atto, e avverrà con o senza i nostri amministratori; i tecnici sono pronti, la politica si adegui velocemente.

Noi di FIAB, con la rete ComuniCiclabili, questo lo abbiamo capito, e il recente protocollo di intesa con l’Istituto Italiano di Urbanistica ne è una prova; chissà che, a breve, non si riesca a lavorare anche con il Consiglio Nazionale degli Architetti.

Montesilvano, comune della rete ComuniCiclabili, istituisce la delega assessorile allo Spazio Pubblico Bene Comune

Il Comune di Montesilvano è il primo in Italia ad aver istituito ed assegnato la delega allo Spazio Pubblico Bene Comune. Nello specifico è Ernesto De Vincentiis, già assessore alla mobilità sostenibile, che si occuperà dei temi legati alla nuova delega.

La figura dell’assessore allo Spazio Pubblico Bene Comune è uno dei nuovi parametri – non obbligatori ma fortemente consigliati – per l’adesione alla rete ComuniCiclabili FIAB.

«Abbiamo risposto – spiega il sindaco Francesco Maragno – alla sollecitazione che è giunta dalla FIAB a tutti i Comuni italiani. A seguito dell’ingresso nell’esecutivo del nuovo assessore Annalisa Fumo, e della ridistribuzione delle deleghe, ne ho voluto introdurre una nuova, proseguendo così nel percorso avviato dalla nostra Amministrazione e che nel 2018 ci ha permesso di ottenere la Bandiera Gialla, il riconoscimento assegnato ai comuni ciclabili dalla Fiab». La Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus nella riapertura delle candidature alla seconda edizione del riconoscimento alle amministrazioni Bike Friendly, ha infatti aggiunto un nuovo requisito, ossia la presenza dell’assessore con delega allo Spazio Pubblico Bene Comune, perché, spiega Alessandro Tursi vicepresidente FIAB e responsabile del progetto “lo spazio urbano è il bene comune per eccellenza delle nostre città e la bicicletta è l’unica vera soluzione per recuperarlo, tutelarlo e valorizzarlo”. «Assumo questa delega – sottolinea l’assessore De Vincentiis – con il giusto slancio, convinto della grandissima importanza che la ciclabilità di una città assume per la qualità della vita dei cittadini stessi. Nel nostro primo anno abbiamo ottenuto due Bike Smile, come punteggio apposto sulla Bandiera Gialla. L’obiettivo è diventare sempre più ciclabili e attenti agli spazi urbani. I progetti che abbiamo portato avanti dal nostro insediamento ad oggi sono molteplici: dal completamento della Bike To Coast, il tracciato ciclopedonale lungo la riviera, alla realizzazione della nuova pista nel Parco intitolato a Giovanni e Francesca Falcone. Stiamo lavorando per arricchire ulteriormente i percorsi ciclopedonali, collegando la pista del lungomare e quella lungo la Strada Parco, oltre che nella zona del PP1, dove intendiamo tracciare un percorso ciclabile, di collegamento negli assi di viabilità già esistenti. Vogliamo realizzare una pista ciclopedonale anche all’interno della riserva di Santa Filomena, per arrivare a vivere questa oasi verde nel cuore del contesto urbano di cui possiamo vantarci. Siamo stati il primo comune in Abruzzo ad offrire ai residenti e non solo, “Bici Sicura”, un sistema di punzonatura gratuito, per marchiare e rendere identificabili le biciclette. Ogni estate creiamo una grande isola pedonale su tutta la riviera, che quest’anno – conclude De Vincentiis – sarà ancora più lunga grazie alla riqualificazione di via Maresca».