Il Comitato europeo delle regioni, che riunisce i rappresentanti regionali e locali dell’Unione Europea, torna a far sentire la sua voce sulla mobilità ciclistica. E lo fa con un parere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue il 21 marzo scorso, dove si fa riferimento alla tabella di marciadegli ormai ex Ventotto in tema di mobilità ciclistica.
Dal testo consultabile sulla Gazzetta Ufficiale il Comitato europeo delle regioni raccomanda “un cambiamento di paradigma” nelle politiche dei trasporti e con esso una “nuova gerarchia della mobilità sostenibile“. Una gerarchia che in altre parole dia più sicurezza e renda più convenienti gli “spostamenti attivi“; il parere insiste poi sulla “promozione del trasporto pubblico“, sul car sharing e sulla condivisione della vettura, ad esempio, fra colleghi di lavoro.
Stando dunque al documento redatto dal Comitato europeo delle regioni, l’utilizzo dell’automobile andrebbe ridimensionato, dando priorità “al flusso di traffico per gli utilizzatori di trasporti attivi“. Spazio anche all’intermodalità: il parere del Comitato evidenzia “la necessità di promuovere, all’interno degli strumenti di programmazione territoriale, il miglioramento dell’accessibilità pedonale e ciclabile alle fermate del trasporto pubblico“.
Nel parere del Comitato un paragrafo importante è dedicato anche ai finanziamenti, rilevando che “esistono solidi riscontri accademici secondo i quali il rapporto benefici-costi degli investimenti in infrastrutture ciclabili sarebbe pari ad almeno 5 a 1“. Proporzioni che dovrebbero invitare i Ministri dei Trasporti degli Stati membri ad adottare un documento strategico sulla ciclabilità a livello comunitario. Sul capitolo corrieri in bicicletta e sistemi di trasporto intelligenti il Comitato chiede infine che “i prossimi orientamenti della CE in materia di logistica urbana riconoscano che esistono enormi potenzialità” in questo settore.
Raffaele Di Marcello
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